Carissimi paesani d’ogni comunità Calabrese
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Forse un giorno non ci saranno contadini, calzolai, sarti, falegnami, muratori, barbieri, bandisti, meccanici, fabbri, ferrai, pescatori e, soprattutto le nostre donne tutto fare, d’origine calabrese, dallo sguardo melanconico, poche parole, mani ruvide, che si manifestavano a fatti compiuti anziché promesse. Resterà nonostante se saremo in grado di coglierla la loro eredità. Un grande patrimonio morale a tramandare ai nostri discendenti, composto d’amore verso il suolo natio, alla famiglia, al lavoro…e la devozione ai nostri Santi protettori. I periodi festivi nel Loro onore dovrà servire a riflettere sul nostro destino di Calabresi nel mondo.
Ai giovani chiedo di dirigere l’attenzione, la curiosità, ai vostri genitori e antenati e scoprirete dei tesori in ogni storia di famiglia e paese. Dovete –dobbiamo- avere oggi lo stesso coraggio che ebbero i nostri emigrati che solcarono i mari verso i quattro punti cardinali, invasi di un sentimento eroico della vita, per superare gli abissi che separano in noi, sentimenti, parola e azione, indirizzato al sostenimento delle nostre tradizioni e ridia linfa vitale alla comunità perché non muoia col passare del tempo. Impegnativo il cammino, eppure possibile.
Buon Natale e un 2010 pieno di pace e felicitá !
Vostro, Antonio Francesco Pisano
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